Processo nella Valle d’Aran. Di Victor Bonaigua


Bonaigua Aran1 aree!

L’idea era nella mia testa da tempo e ora è arrivato il momento di presentarvi il mio nuovo sito web. E’ nato in modo modesto, ma con tutto il mio entusiasmo. www.bonaigua-trial.com  

Questo sito non ha la pretesa di essere un riferimento nel mondo del Trial o nel suo collettivo, vorrei solo aprire una finestra su internet in modo che la grande famiglia del trial abbia un portale in più in cui godersi il nostro hobby.

Potrai seguire commenti, foto, video e tutte le notizie relative al mio ambiente di prova, poiché continuerò ad aggiornarlo con più contenuti. Spero vi piaccia.

Questo nuovo portale, il mio portale, è utile per fare questo nono post sul blog e capirete perché.

Non posso fare a meno di commentare “prima” il mio viaggio di prova attraverso la Valle d’Aran, poiché, in fondo, è stato anche (senza averlo previsto) l’inizio delle incursioni su Internet, attraverso il “bonaigua”.

Dai primi anni ’80 ci siamo trasferiti nella Valle per andare a sciare a Baqueira.

Fu solo alla fine di quello stesso decennio che decidemmo di acquistare un appartamento a Viella. Fu allora che conobbi diversi trialisti, alcuni di Barcellona (Joan Domènech, Ángel Díez, Manolo Iborra…)altri residenti della zona (Àngel Gil, Paco Pérez, Pepe, Antonio, Miguel…).

Lì ci siamo incontrati per poter fare, più che zone, soprattutto escursioni. Il terreno lo permetteva e, inoltre, non c’erano gli attuali problemi di accesso all’ambiente naturale. Pensate che quasi tutti noi guidavamo le nostre moto senza documenti.

Bonaigua Aran3Escursioni di poche ore, al mattino, al pomeriggio, giornate intere… ma quando tutto ha raggiunto davvero l’estasi delle escursioni di prova, è stato quando con Joan Domènech (la guida), Joan Rodríguez (il burlone), Jaume Estruch (l’avventuriero, epd), Nando Barbé (il tecnico) e io (il meticoloso), abbiamo dedicato un intero fine settimana di luglio (a volte anche dormendo a più di 2.000 metri) alla prova nella zona.

Appena terminata la giornata lavorativa di venerdì, dopo un lungo viaggio (4 ore), lasciandoci alle spalle la famosa e malconcia galleria della Viella e approfittando della luce del sole che ancora aleggiava sulla valle, si è trattato di infilare gli stivali, Indossate il casco (neanche quello nei primi giorni), mettete in moto e preparatevi a fare qualche “zona” sui fiumi e sui pendii vicino a casa.

Sabato è stata tutta un’altra storia. Qui l’escursione era già stata programmata in anticipo.

Uno zaino, una tanica di benzina, quattro frutti (ricordo come una grande prelibatezza le pesche aromatizzate alla benzina, ahahah…), qualche bibita (anche se non era necessaria perché ci siamo fermati a qualsiasi ruscello delle acque sempre fredde e cristalline), dei vestiti caldi in caso di mosche e dalle 10 del mattino, fino alle 7 del pomeriggio (9 ore in moto) godendomi e contemplando i posti migliori che ho visto in città. La mia vita, nel mio paese, a bordo di una moto da trial.

Non dimenticherò mai tutte le escursioni che abbiamo fatto: il Port de Caldes, il Porto di Ratera, il Rosari, il Tort de Rius, il Tuc de la Pincela, il Llança, il Maubèrme, il Besiberris, il Colamoforno, il Forcall… i laghi di La Restanca, Mar, Redó, Saboredo, il Circ de Colomers, Liat… naturalmente, il grande Montarto (2.833 m.) soprattutto, sul versante dell’Oelhacrestada, ecc… Mille aneddoti, ma quello che non potrò mai dimenticare è il Port de la Bonaigua, per quello che rappresentava all’epoca e per quello che rappresenta ora.

Dormire (o qualsiasi altra cosa) all’interno di una tenda, al freddo, al freddo, alla pioggia, con tuoni e fulmini, nella parte più alta e interna del Port de la Bonaigua, sono sensazioni che non riesco a trasmettere per iscritto ed è per questo che, sempre, sin dall’inizio di Internet, mi sono posto come soprannome, “bonaigua” in questo modo, Porterò sempre con me questi ricordi ogni volta che “cliccherò” sulla tastiera.

Non dimenticherò mai nemmeno i TRIALS del Campionato del Mondo che si sono svolti lì. Prove incluse nelle principali feste di ogni città: Baqueira, Salardú, Arties, Les, i 2 giorni di Viella, Soprattutto la prima edizione, quando abbiamo avuto una nevicata che l’ha fatta quasi sospendere, ma che, con poche risorse, è andata avanti ed è rimasta, per me, una delle migliori prove a cui abbia mai partecipato.

Vorrei anche che qualcuno (dei cosiddetti ecologisti) mi indicasse una località (delle gare del Campionato del Mondo, per esempio) che ha ancora i segni che un giorno c’erano zone e interzone, in cui passavano centinaia di moto e piloti.

Ecco un video (vedi sotto) di una delle escursioni, in particolare ai laghi di Liat nell’anno 2.000, in un’epoca in cui non c’erano macchine digitali, nessuna GoPro, nessuna nuova tecnologia, nessun euro, ahah… Ma che ormai un nuovo “cancro” stava cominciando ad emergere e che non erano proprio le motociclette, tanto meno il processo.

Bonaigua Aran2Era quella che doveva essere una persecuzione senza precedenti, un Legge 9/1995 del 27 luglio, con accesso motorizzato all’ambiente naturale (che farò in un altro post) ma che alla fine, sarebbe quello che metterebbe fine a tutti questi tipi di escursioni di prova e anche alla mia illusione di avere una seconda casa in Valle, al che, il viaggio è diventato più lungo e più pesante per me.

Voglio ricordare che, prima di porre fine a questa situazione, ho contattato il Sindacato di Aran e il Ministro “di turno” dell’Ambiente, per cercare di formalizzare un’unica escursione; identificato, controllato, con tutti i permessi e i documenti necessari per poterlo fare e non più di sette piloti, ma attraverso risposte, sempre negative, hanno messo fine alla mia pazienza, così, con le lacrime agli occhi, Nel 2002 ho terminato la mia fase di prova nella Valle d’Aran.

Né voglio dimenticare l’annullamento, da parte degli Agenti Rurali, di diverse aree di un processo, che è stato organizzato nel settembre 2007 , perché hanno detto che potevamo incorrere in un gravissimo reato di crimine ecologico, con l'”annientamento” di non so quali specie protette.

Mi sentivo triste, ma soprattutto deluso, perché, in un colpo solo, avevano rovinato quello che doveva essere il ricongiungimento del processo con la Valle d’Aran.

Quello stesso fine settimana ho fatto un’escursione “furtiva”, con un significato molto diverso da quello del 2000 (quello che ho postato nel video). E’ stata un’escursione con la moto documentata , sì, ma nascosta da alcuni luoghi eccezionali (che già conoscevo), con la paura di essere “braccata”.

Poi ho messo fine (e ho capito) che non avrei mai più praticato le prove nella Valle d’Aran, anche se non mi piace usare troppo la frase “mai più”.

A proposito… non ci hanno mai permesso di entrare nel fiume Garonna per fare zone, e invece, Le inondazioni primaverili del 2013 hanno spazzato via tutto, lasciando la valle in uno stato di salute così deplorevole che nemmeno un milione di prove, mentre attraversavano il fiume, avrebbero fatto tanti danni quanti ne ha provocati l’acqua.

Non sono felice, anzi, provo un’enorme tristezza per gli aranesi. D’altronde se in tutti questi anni ci avessero fatto passare con le moto attraverso gli alvei dei fiumi (totalmente vietato dalla legge), sicuramente sarebbero stati più puliti e non avrebbero portato giù così tanti detriti che hanno causato blocchi nei diversi ponti che li attraversano. Vediamo se ne prendono subito nota.

David ha fornito i mezzi per incanalare qualsiasi commento, ma se vuoi renderlo più personalizzato, mi troverai sempre a bonaigua@motocat.cat

Un sacco di zeri!

Victor Martin

“Bonaiguá”

 

 

{bonckowall source=”2″ pkey=”album” pvalue=”101773836102156035144″ pvalue2=”BonaiguaAran” }{/bonckowall}

Ti è piaciuto? Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su pinterest
Condividi su whatsapp
Condividi su email