Prova Sherco 2.5 e 2.9 2007

SHERCO2007
Sherco 2007

La nuova moto da trial Sherco 2007 è il miglior esempio della grande scommessa che Sherco sta facendo nel settore delle due ruote. Non solo si vanta di essere, insieme a Scorpa e presto Beta, un marchio che offre una versione 2T e 4T nel suo catalogo insieme della stessa specialità, ma anche È l’azienda che ha lavorato di più sui suoi modelli per la stagione 2007. con particolare enfasi sulla maggior parte dei componenti condivisi dalla 2T e dalla 4T, ovvero la parte del telaio.

Il primo passo è stato quello di modificare le geometrie del telaio all’altezza del tubo di sterzo, con l’obiettivo di ottenere un angolo di sterzata maggiore rispetto alla scorsa edizione. I post dello sterzo, ora lavorati, sono completamente nuovi, e oltre a migliorare sensibilmente l’aspetto generale della moto, alleggeriscono l’avantreno di una buona manciata di grammi.

Un altro cambiamento importante è stato il Incorporazione di un nuovo forcellone, che oltre ad essere più leggero e più corto -7,5 mm in meno-, Ha un trattamento speciale che gli conferisce un aspetto ruvido molto funzionale per garantire una maggiore durata, e uno smusso superiore di successo progettato per ridurre al minimo l’usura causata dagli stivali con attrito.

Nella nuova gamma troviamo grandi miglioramenti anche nella sezione delle sospensioni. All’anteriore viene mantenuta la stessa forcella Paioli dello scorso anno, che ha debuttato borracce con possibilità di regolazione in estensione e compressione. La contropunta si trova nell’ammortizzatore posteriore, che è sempre firmato Ollé, ma con una configurazione completamente diversa che permette di regolare in modo indipendente l’estensione idraulica e il precarico.

Sono state apportate modifiche anche all’impianto frenante; ora i classici dischi pieni lasciano il posto ai dischi frenanti a profilo ondulato omologati dalla FIM, mantenendo le precedenti pinze e pompe firmate AJP.

Anche la sua meccanica , che non è stata esente da revisione, ha una nuova testata e altri parametri sono stati modificati , come il design della camera emisferica, o la compressione. A completare questa preparazione c’è un nuovo gomito di scarico che cerca di ottimizzare la risposta del motore nella gamma di regimi più bassi, la cui particolarità è quella di essere più corto e rettilineo rispetto al suo predecessore nell’ultimo tratto.

Come ciliegina finale sulla torta troviamo la riprogettazione di altri componenti meno rilevanti, come le protezioni disco freno posteriore, il guidacatena, il forcellone, il pignone di uscita, oppure il manubrio a diametro variabile senza barra di rinforzo centrale.

Scritto da: David Quer

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