Morocco Trial Motorcycle Adventure – Edizione 2017

Processo al di là del conosciuto. Ci imbarchiamo nella seconda edizione di un’emozionante avventura motociclistica da trial in Marocco, alla scoperta di luoghi emozionanti dell’Atlante in sella a una moto da trial e con il grande obiettivo di superare i 4.000 metri di altitudine.
La spedizione ha quattro piloti, uno dei quali Chema Quer, del team Trialworld, ai comandi di una
TRS One Raga Racing 300 del 2017
.

Tappa 1: T1: Zaouia-Zaouia, Rulo via Tisselmit, 52 km

Coprifuoco alle 7 del mattino per fare colazione, scendere le bici e preparare gli zaini. Siamo partiti alle 10 del mattino. L’obiettivo della giornata era 51 km di percorso per tornare nuovamente a Zaoiua. Per far fronte a questo, abbiamo calcolato 6 litri di benzina per moto e ciclista.
I primi 20 km del percorso verso Tisselmit ci danno un assaggio del terreno accidentato della zona dell’Atlante. Terreno molto asciutto e sassi sciolti, che ti costringono a mantenere sempre il massimo livello di attenzione. Sulla spedizione i 4 avventurieri hanno una radio e 2 GPS con tutte le tracce caricate con cui navigano il primo e l’ultimo pilota del gruppo.
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Con il passare dei chilometri, le bici mostrano un consumo superiore alle aspettative. Soprattutto quelli GG che non hanno la carburazione regolata per così tanta altezza. Dopo 30 chilometri di percorso ci siamo resi conto che con quei consumi non avevamo abbastanza carburante per finire la tappa. Abbiamo deciso di accorciare il percorso, passando per Taglia. Un borgo senza strada che si raggiunge solo percorrendo sentieri molto trialistici a dorso d’asino che si trovano sul ciglio di un precipizio di oltre 30 metri di altezza fino alla discesa del fiume.
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All’arrivo a Taglia ci fermiamo lungo la strada per il pranzo. Salsiccia, noci e una coca cola che ci vendono a 70 centesimi. Abbiamo bevuto quella coca cola sapendo quanta fatica ci sarebbe voluta per fare scorta in quella città. Dopo pranzo ci dirigiamo verso l’ostello con benzina appena sufficiente.
All’arrivo abbiamo deciso di cambiare la gomma da masticare per ridurre i consumi e migliorare il comportamento del GG. abbiamo anche riparato la guarnizione della forcella sulla 4RT. La guarnizione sul lato del freno era danneggiata e c’era il pericolo che l’olio penetrasse nel disco. A proposito, laviamo, ingrassiamo e puliamo il filtro dell’aria di ciascuna delle biciclette. È incredibile come arrivino in un giorno.
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Con tutte le moto pronte, ci siamo presi il meritato riposo. Doccia, cena, partita a carte e domani ancora! Ci aspetta un percorso di 52 km fino a Taban.

Tappa 2: Rotta per Taban

Siamo partiti da Zaouia alle 8:30 del mattino. Obiettivo percorso: 52 km. Iniziamo scalando un bagnato in stile molto trial, con pietre di tutte le dimensioni che ci permettono di adattare il livello di difficoltà per godercelo al meglio. 12 km di bagnato che ci permettono di scaldarci per quello che verrà.
Prima del tagliando programmato a 20km, una delle bici ha un problema al cambio. La leva si muove ma le marce non si innestano. La moto è in 5 e pensiamo che sia il selettore delle marce. Per fortuna, nel furgone che fa l’assistenza, abbiamo preso una moto di scorta e abbiamo deciso di prenderla. Abbiamo inserito il serbatoio grande e sostituito il carburatore Dell Orto con il Keihin per mantenere alta la carburazione.
Si sta facendo tardi e approfittiamo della sosta per mangiare un panino in fretta. Avevamo molti chilometri davanti a noi e avevamo perso molto tempo con il cambio moto.
Abbiamo proseguito con un tracciato che sulla carta sembrava semplice ma che nell’impresa è stato duro perché il terreno era molto impegnativo, ci ha costretto a raddrizzare e aiutare la moto in ogni sasso.
Durante la salita siamo arrivati ad un punto in cui ci siamo sfidati a vedere chi fosse il primo ad arrivare in cima! Ho fatto una puntura tremenda, mettendo la moto davanti agli altri piloti e accorciando la pendenza senza prendere le Z segnate dal GPS.
Approfittiamo della vetta per riposarci e riunire il gruppo e partiamo alla volta di Taban. Per arrivarci, ci aspettavano un bel po’ di km di discesa di pietre sconnesse. Arriviamo in un’incredibile pianura che d’inverno rimane con neve e acqua. I panorami sono incredibili.
All’arrivo all’ostello veniamo accolti con tè marocchino e un pasticcino per recuperare le forze. Dopo una pausa, ne abbiamo approfittato per pulire i filtri e ingrassare le bici.
 

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